PREPARAZIONE ATLETICA
PER IL SUPERAMENTO DEI CONCORSI MILITARI
Allenatore specialista di III livello FIDAL
Preparatore Atletico FF.AA
Personal Trainer
Alcuni sognano il successo, altri si attivano per raggiungerlo .
Dacci una possibilità e noi realizzeremo il tuo sogno
Il Campo Scuola Bellavista è la tua sede , per quanto riguarda la Preparazione Concorsi Militari – Forze Armate e Forze di Polizia nelle prove fisiche
Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Polizia Penitenziaria,Vigili del Fuoco, scuola militare.
Formazione mirata con Tecnici qualificati per la preparazione atletica alle prove fisiche, abbiamo aiutato migliaia di giovani a raggiungere il loro obiettivo: indossare la divisa
Come superare la prova dei 1000 metri nei concorsi delle forze dell'ordine
Alcuni semplici consigli per superare una delle prove fisiche di selezione per entrare in polizia, carabinieri, esercito e guardia di finanza
Andando a scorrere le tante domande che ci vengono poste, una delle più ricorrenti è riferita al poter correre 1000 metri in un determinato tempo limite. Anche se non esplicitato nella richiesta, si fa sempre riferimento a test fisici per accedere ai concorsi delle forze dell’ordine. Capita talvolta che la distanza richiesta sia invece di 2000 mt e si faccia quindi riferimento ai concorsi relativi all’esercito.
I tempi base richiesti non sono particolarmente impegnativi, a patto che si rispettino tre regole basilari:
Non essere completamente sedentari
Avere il giusto tempo a disposizione
La propria condizione fisica non sia di un eccesivo sovrappeso
Oltre alla richiesta di base si aggiunge il fatto che migliorando la prestazione minima si otterrà un punteggio addizionale che aumenterà le possibilità di aggiudicarsi un posto del concorso.
Alla maggior parte di voi, i tre punti sopra elencati sembreranno concetti scontati, ma così non è, di conseguenza ci si può trovare di fronte ad aspiranti agenti/reclute che raramente hanno indossato un paio di scarpe da running e che vogliono ottenere il risultato con un mese a disposizione dovendo, magari, anche mettersi a dieta ferrea.
La preparazione dei 1000 mt
Ora, la percezione che alcuni hanno della distanza di 1000 mt è piuttosto fuorviante. Se è vero che 1000 mt sono misure irrisorie per chi pratica mezzofondo, sono estremamente lunghe per chi pratica velocità, immaginiamoci quindi per una persona sedentaria.
Due esempi tratti dai relativi bandi:
Polizia di Stato - 1000 mt in 3’55” uomini e 4’55” donne
Esercito - 2000 mt in 10’30” uomini e 11’30” donne
Comprenderete che senza una adeguata preparazione, per un soggetto sedentario, questi obiettivi sono quantomeno utopistici. Avendo di contro un lasso di tempo di 3 mesi e 3/4 sedute settimanali, sarà possibile strutturare un programma che abbini la costruzione di una solida base aerobica, all’impostazione progressiva del ritmo di corsa da sostenere nella prova. Questo possiamo serenamente affermarlo sulla base di casi di successo, dove gli atleti si sono applicati con costanza e dedizione raggiungendo l’obiettivo anche oltre le aspettative.
Consigli su come superare le prove fisiche
A chi non ha la possibilità di farsi seguire o di farsi “costruire” una tabella di allenamento su misura possiamo dare qualche consiglio.
Innanzi tutto partire dalla corsa lenta. Inutile uccidersi di ripetute (su che distanze poi?) quando non si riesce a correre di continuo per 25/30’, se pur lentamente.
Questo obiettivo deve essere raggiunto gradualmente nelle prime 3 settimane, dopodiché si potrà effettuare un test sui 1000 mt ( dopo adeguato riscaldamento ) per capire il punto di partenza ed in base al tempo ottenuto iniziare un percorso migliorativo. Trattandosi di 1000 mt le prove andranno dai 200 ( max 8 prove ) agli 800 mt ( max 2 prove ) al massimo, con recuperi tra le prove che dovranno essere differenziati secondo che si voglia lavorare sulla resistenza o sulla velocità ( capacità aerobica o potenza lattacida ). Mi rendo conto che utilizzare questi termini possa sembrare estremo, ma è per contestualizzare la tipologia di allenamento applicato.
Nel caso di 2000 mt la struttura delle sedute cambia un po’. Dovremo arrivare anche a 40’ di fondo lento con prove che potranno arrivare anche oltre i 2000 mt, ma ad un ritmo più lento rispetto a quello da tenere il giorno della prova e si andrà a privilegiare la resistenza.
Come tutti gli sport è molto difficile improvvisare ed anche se si tratta solo di una prova fisica, la corsa pretende rispetto
I SALTI
Si suddividono in salti in elevazione (salto in alto e salto con l'asta) e in
salti in estensione (salto in lungo e salto triplo).
IL SALTO IN ALTO
E' una specialità che ha sempre affascinato per la sfida della forza di gravità
che blocca l'uomo a terra. Lo stile attualmente più evoluto e praticato è lo
stile Fosbury o scavalcamento dorsale. Il nome deriva dall'ideatore della
tecnica, R. D. Fosbury che la utilizzò per vincere le Olimpiadi di Città del
Messico nel 1968. Prima era praticato lo stile ventrale.
L'azione del salto in alto si divide in quattro fasi fondamentali: la rincorsa,
lo stacco, il volo e l'atterraggio.
La rincorsa è la fase che precede il salto e serve per acquistare l'energia
necessaria per saltare. La rincorsa nel Fosbury è costituita da otto-dieci
passi. I primi quattro-cinque passi sono corsi in linea retta, mentre i
rimanenti seguono una traiettoria curvilinea di avvicinamento alla asticella.
Nello stacco, l'energia cinetica accumulata durante la rincorsa e la forza
centrifuga vengono convertite in forza verticale. Nel Fosbury l'arto di stacco
(quello più lontano dalla asticella) si presenta completamente disteso e in
tensione, alla ricerca di un contatto con tutta la pianta del piede per poter
effettuare la spinta verso l'alto. L'arto libero (quello più vicino all'asticella) si
piega, il braccio corrispondente viene portato in alto e entrambi assecondano
il movimento del saltatore.
La fase di volo inizia quando il piede di stacco abbandona il contatto con il
suolo e termina quando l'atleta raggiunge i tappeti posti al di là dell'asticella.
Il saltatore passa l'asticella prima con la testa, mantenendo lo sguardo verso questa per controllarne la posizione, poi passano le spalle ed il resto del
tronco in posizione dorsale leggermente arcuata. Sempre durante questa
fase deve avvenire l'azione di svincolo (recupero) degli arti inferiori per
evitare di abbattere l'asticella.
L'atterraggio è la conclusione del salto; la caduta sul materasso deve
avvenire con il dorso, con le braccia lontane dal corpo per evitare di
schiacciarle e le gambe leggermente divaricate per evitare che colpiscano il
viso.
Il regolamento
Il salto è considerato nullo quando l'atleta fa cadere l'asticella durante il
salto, quando tocca i materassi anche se dopo la rincorsa non ha saltato.
Dopo tre errori consecutivi il saltatore viene eliminato e gli rimane la miglior
misura saltata. L'atleta può anche passare una misura, cioè non saltare e
riprendere a saltare in quelle successive fermo restando che nella stesura
della classifica si tiene conto della miglior misura superata e del numero di
errori commessi. Vince chi salta più in alto rispetto agli altri e a parità di
misura ha fatto meno errori.
L'allenamento
Poiché‚ il salto in alto è una specialità in cui il saltatore deve agire contro la
forza di gravità, è necessario che egli abbia delle gambe potenti per
realizzare questo obiettivo. Un saltatore deve essere anche veloce per poter
accumulare durante la rincorsa quella energia che verrà trasformata in
elevazione nella fase di stacco. Infine deve conoscere alla perfezione la
tecnica dimostrando tutta la coordinazione necessaria in quanto la ritmicità
della rincorsa deve permettere un'azione coordinata nello stacco e una
successione di azioni durante la fase di volo. Un piccolo errore in una
qualsiasi fase del salto, per esempio, può determinare l'errore nella prova.